Text under construction
La diagnosi del sesso nelle serie scheletriche, insieme alla determinazione dell'età di morte e del numero minimo di individui, rappresentano il punto di partenza per lo studio delle caratteristiche demografiche delle popolazioni antiche. Conoscere il sesso degli individui che compongono un campione è inoltre il un passaggio indispensabile per la misura del dimorfismo sessuale, ovvero del grado di diversità morfologica tra i sessi, il cui studio consente di dedurre numerose informazioni sullo stile di vitadel gruppo in esame, come ad esempio la suddivisione sessuale dei ruoli.
Esistono numerosi metodi per la diagnosi del sesso, che si differenziano per i caratteri presi in esame, per l'interpretazione che ne viene fornita, per la procedura statistica utilizzata. Una loro rassegna critica è stata pubblicata da Ferembach et al. (1980).
I caratteri da esaminare si distinguono in metrici, ovvero misure di parti scheletriche, e morfologici, ovvero tratti distinguibili per variazioni nella forma.
I caratteri metrici possono essere analizzati mediante analisi univariate, che si basano su un singolo carattere, e analisi multivariate, che si basano su più misure contemporaneamente. Le analisi univariate sono meno attendibili, ma risultano necessarie nel caso di materiale molto frammentario.
La determinazione del sesso attraverso l'osservazione delle caratteristiche morfologiche dell'osso presenta l'inconveniente di essere molto soggettiva e di produrre risultati difficilmente confrontabili tra i diversi autori. Una standardizzazione è stata proposta da Acsádi e Nemeskéri (1970). A ciascun carattere viene attribuito un numero intero compreso tra -2 e +2, a seconda del livello di manifestazione del carattere in relazione al sesso: un valore uguale a -2 indica un profilo iperfemminile, mentre un valore pari a +2 indica un profilo ipermaschile. Ad ogni carattere corrisponde inoltre un valore di riferimento che esprime la sua importanza relativa nella diagnosi di sesso; ad esempio l'importanza della glabella è espressa da un valore superiore rispetto al valore associato all'inclinazione frontale.
Le porzioni scheletriche maggiormente diversificate tra i sessi sono le ossa del cranio e del bacino. In particolare, l'osso coxale, essendo legato ai fenomeni della gravidanza e del parto, fornisce indicazioni molto esaurienti.
Tutte le altre ossa sono meno diversificate tra i sessi. Tuttavia possono essere impiegate per rafforzare la diagnosi realizzata a partire dal cranio e dal bacino, o nel caso che queste parti non siano presenti. In genere le ossa maschili sono più grandi e robuste di quelle femminili. Le ossa degli arti degli uomini sono solitamente più lunghe di quelle delle donne, e le dimensioni delle epifisi sono maggiori.