La cultura di Bonnanaro deve il proprio nome al ritrovamento di oggetti caratteristici di questa fase nella domus de janas di Corona Montana, in territorio di Bonnanaro, che hanno portato ad individuare per la
prima volta questa cultura dell'età del Bronzo Antico, caratteristica della Sardegna.
Dopo le prime scoperte, in circa un secolo di studi e ricerche, il quadro culturale Bonnanaro si è arricchito di numerose
testimonianze che consentono di evidenziare i vari elementi che lo compongono. In particolare lo studio delle ceramiche ha portato a distinguere una fase più antica di Corona Moltana o Bonnanaro A e una fase più recente di stretta derivazione dalla precedente. Ma, al di là di posizioni differenti sull'evoluzione della cultura nella fase di passaggio tra Bronzo Antico e Bronzo Medio, quasi tutti gli autori concordano nel considerare quello esemplificato nella tomba di Corona Montana l'aspetto più antico della cultura Bonnanaro. Alcuni archeologi, anzi, ritengono che solo a questo aspetto debba essere dato tale nome, essendo la fase successiva già del Bronzo Medio e più strettamente legata alla civiltà nuragica.
Nel suo complesso la cultura di Bonnanaro è estesa a quasi tutto il territorio sardo, anche se le testimonianze sono
concentrate in alcune zone quali il Sassarese, l'Oristanese, il Cagliaritano e il Sulcis-Iglesiente.
È, soprattutto, la produzione fittile a caratterizzare il quadro culturale Bonnanaro, sia per il gran numero di manufatti
restituiti dalle sepolture, sia perché a questo corrisponde anche una tipologia di vasi abbastanza varia. Il repertorio vascolare mostra recipienti di medie e piccole dimensioni, più frequentemente dalle forme aperte, spesso con ansa del tipo a gomito. Scodelle, scodelloni, tazze, vasi tripodi costituiscono l'insieme più frequente, ma compaiono anche forme più insolite come i vasetti a calamaio e i grandi vasi a collo.
Una delle forme più diffusa è quella del vaso tripode, cioè del ciotolone che all'incontro del fondo con la parete presenta dei piedi di forma trapezoidale. Questo recipiente, che, con forme diverse, caratterizza molte delle precedenti culture preistoriche della Sardegna, può considerarsi il più tipico di questo aspetto culturale; una sorta
di "fossile guida" presente in tutti i contesti, il cui uso andrà lentamente perdendosi nella fase finale, alle soglie del Bronzo Medio.
Per quanto riguarda gli altri oggetti, stupisce la mancanza di reperti in pietra (selce e ossidiana), soprattutto per quanto riguarda le punte di freccia, considerato che queste dovevano trovare un ampio utilizzo, soprattutto nella caccia. Sembra difficile pensare che le genti Bonnanaro usassero armi in materia deperibile; inoltre l'assenza di frecce è in contrasto con la presenza di brassards, cioè di quegli elementi rettangolari in pietra con fori sui lati brevi che si pensa servissero proprio per difendere il braccio nel momento in cui si scoccava l'arco. Ma il brassard di fase Bonnanaro, che deriva dal precedente filone culturale Campaniforme, può anche aver assunto un valore simbolico, potendo costituire un segno distintivo di un capo o di una personalità di particolare rilievo nell'ambito del villaggio.
Per quanto riguarda gli oggetti in metallo si conoscono diversi pugnali e numerosissime lesine o punteruoli.
Appare sempre più documentato l'uso di portare collane, pendagli, ornamenti vari, eredità anche questa della precedente fase
Campaniforme.
La cultura di Bonnanaro è conosciuta, soprattutto, da contesti funerari, mentre sono molto rare le testimonianze di ambito
abitativo; ma, chiaramente, ciò è dovuto alla casualità dei ritrovamenti.
Nel Sassarese si assiste spesso ad una riutilizzazione delle grotticelle di cultura Ozieri, nelle quali le sepolture di
Bonnanaro costituiscono l'ultimo momento d'uso.
Anche le grotte naturali non hanno mancato di attirare l'attenzione delle genti Bonnanaro e la presenza di sepolture in
anfratti naturali è ampiamente documentata nell'Isola, con un prevalere nel Nuorese e nel Sulcis-Iglesiente. Dai dati finora disponibili non si può ricostruire il tipo di vita e di economia delle genti Bonnanaro. Non si hanno, infatti, tra gli utensili e le ceramiche, classi di oggetti che possono con certezza essere attribuiti a popolazioni ad economia pastorale o agricola.